Il titolo e l'intervento di oggi sono scaturiti dalla visione di un film che dovrebbe essere proiettato all'interno di tutte le scuole: "Alla luce del sole" di Roberto Faenza, interpretato da Luca Zingaretti. La storia è tragicamente vera, un sacerdote, Don Pino Puglisi, che ha cercato di strappare dalla strada e dalla mafia i bambini del quartiere Brancaccio, una presenza all'inizio sottovalutata ma poi diventata ingombrante, scomoda, tanto da rendersi necessaria la sua eliminazione nella totale omertà ed indifferenza. Questa pellicola ne richiama immediatamente un'altra nella mia memoria, "I 100 passi", di Giordana. Anche in questo caso la storia è vera. Peppino Impastato, interpretato da Lo Cascio, non ha tenuto bassa la testa e ha pagato con il prezzo più caro.Peppino apparteneva ad una famiglia mafiosa ma la sua posizione non gli ha impedito di battersi contro i soprusi. Questi due uomini, forse coraggiosi, forse incoscienti o forse dei Don Chisciotte, erano rispettivamente un sacerdote ed un comunista, due figure che nell'immaginario collettivo sono distanti anni luce, ma che nella realtà dei fatti erano, e rimangono, profondamente vicini.Vicini perchè hanno rifiutato un sistema malato, che toglieva e toglie dignità, diritti e libertà.Entrambi ci hanno lasciato un insegnamento comune... Don Puglisi arrivando nella classe in cui è professore di religione getta una scatola per terra e ci salta su, squarciandola. Chiede ai ragazzi di leggere i titoli in prima pagina di due differenti testate giornalistiche che riportano la stessa notizia "Ridimensionamento del personale allo stabilimento Termini Imerese".Per il Manifesto si tratta di ulteriore disoccupazione mentre per l'altro giornale è un passo avanti per il progresso e per una migliore organizzazione. A questo punto domanda ai ragazzi quale sia la verità ed uno di loro risponde che dipende dal punto di vista di chi scrive o di chi legge. Don Puglisi a tale corretta affermazione dice "Non abbiate paura di rompere le scatole, e imparate a pensare con la vostra testa" Non importa che si preghi dinanzi ad una croce o si sventoli una bandiera rossa, dobbiamo credere nelle idee che proclamiamo e nelle battaglie che combattiamo. I pensieri sono la cosa che nessuno potrà mai rubarci e devono essere sempre e comunque i nostri, non impartiti da una religione, da un partito o da una mentalità distorta.